Un giorno un cane con il pelo giallo dorato si perse in un fitto bosco. Era il cane di Marco. Tutto era grigio per la tanta nebbia e ombre di animali scuri si aggiravano tra gli alberi. Marco, tornato a casa, non trovando il suo cane iniziò a preoccuparsi e, passato un po’ di tempo, decise di andarlo a cercare.
Nel frattempo era calata la notte e intorno tutto era nero, non c’era una stella in cielo, e il cane, impaurito, non trovando la via del ritorno si rifugiò in una grotta. Intanto anche Marco era arrivato al bosco e inoltratosi tra gli alberi iniziò a chiamare il suo cane. Dopo un po’ gli sembrò di sentire abbaiare e si precipitò nella direzione da cui gli sembrava provenisse il verso. Trovò una grotta, nera e buia, il cane, appena sentiti i passi riconobbe l’odore del suo padroncino e gli corse incontro. Il fascio giallo della luce della torcia di Marco illuminò il cane e sulla parete della grotta dietro ad esso dei bellissimi disegni e una lancia di pietra. Tornato a casa, l’indomani mattina Marco andò al museo per raccontare quanto aveva trovato e accompagnò l’archeologo nella grotta e questo, visti i disegni e la lancia, si complimentò con lui per la scoperta .La mattina seguente Marco ebbe una bella sorpresa: aprendo il giornale vide la sua foto in prima pagina.
MARCO
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