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9.5.07

2 Una mattina mi svegliai e, come per magia, tutto era diverso

Mi ritrovai in un’enorme prateria ricca d’erba. Capii di non essere più nel mio letto, ma su una distesa verde; mi alzai in piedi e mi accorsi di non avere due gambe, ma quattro e al posto dei piedi e delle mani avevo due robusti zoccoli. Davanti a me non c’era più il mio naso rosa, ma un nasone con due grosse narici; mi specchiai in uno stagno e vidi due orecchie allungate, ero ricoperta da pelo nero come il carbone nel caminetto e soffice come il cotone. La mia corporatura era leggera e molto agile. Avevo una folta e scura criniera e una lunga coda. I miei denti erano lunghi e bianchi, perfetti per mordere…
Provai a chiamare aiuto e invece di pronunciare quella parola, gridai emettendo un nitrito acuto.
All’ improvviso capii….ero diventata un bellissimo cavallo nero. Vivevo nel verde di immense praterie, vicino al Gran Canyon. Vivevo assieme alla mia famiglia: mio padre era uno stallone e mia madre una giumenta. Le abitudini di noi cavalli erano: brucare l’erba, galoppare in branco per fuggire o semplicemente divertirci e soprattutto amavamo correre leggeri nell’ acqua, liberi come le aquile che volano nel cielo. La mia alimentazione comprendeva l’erba e alcuni gustosi frutti degli alberi. Giocavo con gli altri puledri, io ero la più grande e non succhiavo più il latte dalla mamma, mentre i miei amici lo bevevano ancora; io insegnavo loro a saltare, a correre veloci e a convivere pacificamente.
ALI - CL. 5

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